In un contesto finanziario sempre più globalizzato, le piazze finanziarie continuano a mantenere un forte legame con il proprio paese d’appartenenza. Questo legame è giustificato dal fatto che queste piazze fungono da ambiente promozionale per l’economia locale.
L’evoluzione dei mercati finanziari globali e le sfide per Piazza Affari
Mentre qualche decennio fa l’orizzonte d’investimento era strettamente connesso al proprio paese a causa di motivi culturali, di prossimità e limitazioni tecniche, oggi, grazie a una maggiore integrazione e internazionalizzazione del mercato finanziario, gli strumenti quotati su entrambe le sponde dell’Oceano sono decisamente più accessibili. Attualmente, molti titoli statunitensi sono disponibili anche nelle nostre piazze, permettendo ai risparmiatori di investire non solo in aziende come Eni, Stellantis o Terna, ma anche in colossi come Alphabet, Meta o Coca-Cola.
La tecnologia ha ulteriormente abbattuto le barriere, sia in termini di cambio (molti di questi titoli possono essere acquistati integrando direttamente il cambio in euro), sia per quanto riguarda i costi. La diffusione dei fondi passivi ha reso agevole e conveniente l’operatività sui mercati internazionali, consentendo agli investitori di acquistare ETF che replicano settori anche di mercati stranieri senza particolari ostacoli tecnici, burocratici o economici.
I vantaggi della tokenizzazione e della tecnologia blockchain
In questo contesto, l’integrazione della tecnologia Blockchain rappresenta un’opportunità significativa. Questa innovazione consentirebbe di superare il bisogno di ruoli centrali nell’emissione e applicazione di vari meccanismi, portando alla riduzione generale dei costi e al rafforzamento complessivo dell’infrastruttura, che non è più ancorata a un soggetto centrale. Tali innovazioni, inevitabilmente, si integreranno nella finanza tradizionale, e la Borsa Italiana dovrebbe assumere il ruolo di pioniera in questo processo.
Le sfide per rendere Piazza Affari un hub di innovazione finanziaria
Oggi, dunque, esistono numerosi strumenti che permettono alle piazze finanziarie di interagire a costi contenuti. Se da un lato questo promuove l’efficienza del mercato, dall’altro sussiste il rischio di marginalizzazione per le piazze periferiche, come la nostra. Ci sono periodi come l’attuale in cui, per vari motivi, si osserva una riduzione dell’attività di mercato, in seguito ad esempio ad operazioni di consolidamento, M&A o trasferimenti di sedi. In queste circostanze, il pericolo di marginalizzazione diventa significativo.
Non ci sono più valide ragioni per cui una piazza finanziaria debba rimanere aperta per sole otto ore al giorno e 5 giorni a settimana; inoltre, le limitazioni alle comunicazioni “a mercato chiuso” sono obsolete. Con servizi di trading virtualizzato sempre più avanzati, gli orari e i giorni di chiusura stanno perdendo significato: piattaforme come eToro o RobinHood operano praticamente h24, rendendo impossibile una vera e propria chiusura del mercato.
Conclusioni: un futuro innovativo per Piazza Affari
Sebbene non si possa tornare indietro nel percorso di integrazione dei mercati, per valorizzare la propria piazza è fondamentale guardare al futuro e anticipare i cambiamenti. La Borsa Italiana rappresenta un gioiello dal punto di vista infrastrutturale e tecnologico, come testimoniato dal riconoscimento ricevuto da Euronext per il ruolo nel gruppo.
Il futuro non consiste solo nell’integrare un numero crescente di medie imprese nei mercati finanziari, ma anche nel promuovere interventi e cambiamenti volti a rendere questi mercati sempre più liquidi, economici e attraenti abilitando un circolo virtuoso. Solo con iniziative coraggiose e rendendo la nostra borsa all’avanguardia potremo fornire quel valore aggiunto necessario per prosperare.
Davide Zanichelli – Membro della VI Commissione Finanze della Camera nella XVIII Legislatura