Stock Tokens: cosa sono, pro & contro e perché preparano la strada alla tokenizzazione del capitale

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stock token

Robinhood Europe ha lanciato più di 200 stock tokens su Arbitrum, promettendo trading 24/5, nessuna commissione e – in una fase 3 – una Layer‑2 proprietaria capace di far girare questi asset h24. È uno dei debutti più chiacchierati di sempre per un prodotto che collega titoli USA e tecnologia blockchain. Questi asset sono derivati collateralizzati che replicano il prezzo di un’azione senza trasferirne i diritti di governance.

Ma al di là dei titoli, cos’è davvero uno stock‑token? E, soprattutto, che impatto ha per le imprese che oggi ragionano sulla tokenizzazione delle proprie azioni? Scopriamolo.

Stock tokens: cosa sono

Uno stock-token è un asset digitale che replica il valore di un’azione senza trasferirne la titolarità societaria.

Come nasce Un broker-custode regolato acquista le azioni sottostanti e le conferisce in un veicolo di custodia. Per ogni quota custodita viene “mintato” un token ERC-20 su Arbitrum, garantendo corrispondenza 1:1; quando l’investitore vende o chiede il riscatto, il token è bruciato e la quota viene liberata (mint/redemption).

Inquadramento giuridico È trattato come derivato collateralizzato: in UE rientra tra i crypto-asset other di MiCA o negli strumenti finanziari MiFID II, a seconda del listing. 

In pratica:

  • Nessun titolo di proprietà: l’investitore non possiede l’azione, ma un contratto che replica prezzo e dividendi.
  • Custodia chiusa: l’ERC‑20 vive in un wallet omnibus. L’utente non può ancora ritirarlo – fase 1 e 2 restano un giardino recintato fileciteturn3file3L11-L15.
  • Niente voto, tutto rischio controparte: nessun diritto di governance; la solvibilità di Robinhood resta centrale fileciteturn3file0L57-L59.

È, in sostanza, un wrapper digitale che semplifica il trading fuori orario ma non cambia la natura giuridica del titolo. Un primo passo verso l’on‑chain, sì, ma ancora distante dall’equity vera.

Perché importa Gli stock-tokens facilitano l’accesso ai mercati globali, ma non cambiano la struttura delle società. Per trasformare davvero il capitale – emissione, governance, liquidità – serve la tokenizzazione nativa (equity-token), così come previsto per esempio dal DL Fintech in Italia. : qui entra in gioco Fleap.

La mappa della tokenizzazione (2025)

Modello Diritti Custodia DeFi‑ready AuM 2025* Framework
Wrapper derivativo Economici Custodiale broker 🟡 ~US$ 3‑5 mld MiFID II/MiCA
Token RWA backed** Economic + pledge Bank/Trust + on‑chain receipt 🟡🟠 ~US$ 7‑10 mld Reg. locali / MiCA
Equity‑token nativo Patrimoniali + voto Registro DLT autorizzato 🟢 <US$ 1 mld (early) DL Fintech / Pilot Regime
*Fonti: Citi GPS «Money, Tokens & Games» (2024); BIS Quarterly Review (apr 2025); ESMA «DLT Pilot Interim Report» (mag 2025).

La tokenizzazione nativa del capitale secondo il DL Fintech

Il Decreto‑Legge 17 marzo 2023 consente di registrare azioni e altri strumenti su registri DLT. Fleap è tra i primi gestori autorizzati da Consob: ogni quota è un security‑token con piena validità legale. Ne derivano tre vantaggi chiave:

  1. Governance on‑chain – assemblee digitali, voti ponderati, cap‑table in tempo reale fileciteturn3file2L19-L24.
  2. Liquidità programmata – trasferimenti peer‑to‑peer senza notaio, lock‑up e prelazioni automatizzate.
  3. Compliance by design – audit‑trail immutabile e reportistica istantanea per autorità e investitori.

In sintesi, la tokenizzazione di Fleap non è un “nuovo ETF”, ma la trasformazione del libro soci in un asset digitale interoperabile.

Il futuro: dal trading 24/7 al capitale programmabile

Secondo Citi GPS, il mercato globale dei real‑world assets tokenizzati potrebbe valere 4.000 miliardi $ entro il 2030. In questo scenario convivranno tre orizzonti:

  1. Exposure tokens (wrapper) – accesso rapido, rischio controparte elevato.
  2. Market infrastructure tokens – depositari digitali e mercati DLT per titoli pubblici.
  3. Capital tokens – registri societari on‑chain 

Le aziende che tokenizzano oggi le proprie azioni si assicurano un vantaggio competitivo domani: governance snella, funding globale e liquidità continua.

Takeaway per gli innovatori d’impresa

Secondo Citi GPS, gli asset reali tokenizzati potrebbero superare US$ 5 trn entro il 2030; il capitale societario privato sarà la fetta a più alto CAGR (>50%). L’Italia, con il DL Fintech e il prossimo recepimento del Pilot Regime UE, è la sandbox ideale per pionieri come Fleap.

Grazie all’autorizzazione Consob come gestore di registri digitali e a un’architettura ibrida Hyperledger + EVM che permette il wrapping su mercati secondari compliant, Fleap è uno dei pochi abilitati in Italia oggi. 

Se stai valutando la tokenizzazione per la tua società, chiediti:

  1. Voglio digitalizzare la proprietà?
  2. Sono disposto a dipendere da un intermediario o preferisco un registro pubblico immutabile?
  3. Ho bisogno di diritti di voto digitali, prelazioni automatiche e trasferimenti senza notaio?

Se le risposte puntano alla seconda colonna, contattaci per scoprire come Fleap possa fare al caso tuo.

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